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Il sistema di scrittura giapponese

Il sistema di scrittura giapponese: come si suddivide e quali sono le regole

La scrittura giapponese è ovviamente molto diversa da quella italiana, sotto vari punti di vista.
Esistono 3 tipi di caratteri all’interno del sistema di scrittura giapponese:

  • Kanji
  • Kana (Hiragana e Katakana)
  • Romaji

I caratteri Kanji hanno un’origine cinese, ma con il tempo sono stati adattati al sistema fonetico giapponese.
Esistono quindi due tipi di letture: la on’yomi (lettura on) che corrisponde alla lettura di origine cinese, e la lettura kun’yomi che corrisponde alla lettura di origine giapponese. Nel 2010 il ministero dell’istruzione giapponese ha stabilito che, gli studenti durante il loro percorso di studi obbligatori, debbano apprendere 2136 Kanji, necessari per la lettura dei giornali, riviste o dei libri.

Il sistema Kana si divide, come abbiamo già visto, in due parti. Lo Hiragana, che è composto da 46 grafemi, nasce dalla forma stilizzata corsiva dei caratteri cinesi. Venne utilizzato nel periodo Heian, soprattuto dalle donne che, essendo escluse dalle vita politica dove si utilizzava la lingua cinese, si servivano dello Hiragana per comunicazioni di tipo privato, come lettere o componimenti poetici.
Oggi lo Hiragana viene utilizzato solo per inserire congiunzioni o preposizione, per scrivere morfemi grammaticalmente legati al Kanji che indicano il sistema verbale tempo, modo o altre informazioni linguistiche. Inoltre si usa anche per scrivere tutti i nomi di origine giapponese.

Il Kakatana invece è l’altra divisione del sistema Kana.  Ha lo stesso numero di grafemi del sistema Hiragana, ma si presenta esteticamente in una forma più squadrata e netta. Si usa principalmente per scrivere parole di origine straniera.

Infine, il Romaji, presenta le lettere dell’alfabeto latino ed è spesso presente nella segnaletica, nella denominazione di articoli commerciali e negli acronimi. Il sistema di traslitterazione utilizzato è il sistema Hepburn, elaborato dal missionario statunitense James Curtis Hepburn nel suo dizionario giapponese-inglese nel 1867. Questo sistema è stato successivamente revisionato e migliorato nel 1908

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